Non si riusciva minimamente a ricordare come, ma si ritrovava da solo su un ascensore con un asciugamano bianco annodato in vita, la faccia piena di schiuma da barba e un rasoio in mano. Non sapeva che fare, e l’ascensore in movimento preludeva a una prossima apertura delle porte. Quando arrivò al piano, le porte si aprirono e salì un uomo completamente nudo, con in mano una ventiquattrore nera, che gli disse:
“Uff, se fa caldo oggi!”
“Eh…sì…”
“Ma ha notato che in ascensore si finisce sempre a parlare del tempo?”
“Già…”
“Ah ah ah ah ah…io scendo qui, arrivederci.”
“Arrivederci.”
Certo che se ne fanno di incontri strani in ascensore.
S.M.